RISING STARS: LE BAND INDIE DI ROCKANDWOW

14/12/2022

Articolo di Luca Di Criscio

“Rising Stars” è un programma radiofonico creato dalla web radio RockAndWow riservato a band emergenti volenterose di far conoscere la propria musica e mostrare il proprio talento. La radio, con la quale ho avviato una collaborazione da alcuni mesi, mi ha dato l’opportunità di recensire finora 8 brani tra tutti quelli che gli artisti hanno presentato, permettendomi di confrontarmi con nuove realtà e con band che per la prima volta mi sono trovato a recensire dopo solo una manciata di ascolti. Le prime quattro recensioni le trovate in questo articolo, le altre saranno disponibili tra 15 giorni circa. Buona lettura!

INSCHEMICAL – AFFINE AL MIO TEMPO

“Affine Al Mio Tempo” è il brano d’apertura del primo eponimo disco degli Inschemical, band alternative rock nata nel 2012, pubblicato nel Marzo 2018 e in attesa dell’arrivo del suo successore.

L’introduzione del brano è affidata ad una semplice ma efficace linea di basso, presto raggiunta da una chitarra elettrica, che conferisce spessore e vigore al brano e ci introduce nell’universo sonoro della band. Su questa base si innesta la voce del cantante e chitarrista Enea Bruno, che ci espone una profonda riflessione sul tempo e sul suo scorrere inesorabile e incontrollabile. 

In un crescendo continuo sia tematico che musicale, che passa dalla strofa all’esplosione del potente ritornello, il protagonista esprime la sua fortissima e al contempo sofferta volontà di sfruttare al meglio il tempo di cui dispone, di trattenerlo a sé per trovare tutte le risposte di cui necessita. Tra la prima e la seconda strofa, si avverte il passaggio dalla possibilità di poter davvero controllare questo tempo alla consapevolezza di quanto esso sia fugace e ci costringa ad inseguirlo continuamente. In seguito al secondo ritornello, segue un delicato special che rivela un ulteriore aspetto di questo atteggiamento nei confronti dello scorrere del tempo: la tendenza a decidere tutto in funzione di sé, pensando solo ai propri interessi con profondo egoismo. 

A sugellare perfettamente il brano contribuisce nel finale un breakdown energico, cattivo e granitico, che ricorda molto da vicino quelli memorabili che da sempre caratterizzano lo stile dei Muse. Così si conclude in modo deciso e dirompente questa traccia molto ben riuscita degli Inschemical, che trova nella semplicità dell’organico e nell’immediatezza della struttura i suoi punti di forza, proponendo un rock senza fronzoli, essenziale ed efficace. Ascoltare questo brano ora, a 4 anni di distanza, è utile per comprendere quanto sia efficace, ma anche per rinfrescarsi la memoria in attesa del prossimo lavoro della band: “Respira Leggero” sta arrivando. 

LOVERDOSE – IO SONO QUI

Copertina dell’ultimo singolo dei Loverdose “Io Sono Qui”

A 5 mesi di distanza dal loro ultimo singolo “Un momento alle 8” i Loverdose tornano con un nuovo brano che anticipa l’uscita del loro prossimo lavoro in studio, “Game Over”, la cui pubblicazione è in programma per la primavera del 2023.

In questa power ballad la band piemontese mette in mostra il suo sound caratteristico, che strizza l’occhio alle sonorità tipiche del rock made in Italy anni 90 targato Ligabue o Vasco Rossi, e crea questo brano intenso che riflette sulla fine di una relazione e sulle speranze legate al fatto che può ancora non essere del tutto detta l’ultima parola. Dopo un inizio pacato, la voce del cantante Alessandro Manferti passa da un timbro pulito nella strofa ad uno decisamente graffiante nel ritornello, nel quale il grido ripetuto tre volte “Io sono qui” si fa sempre più forte e sofferto man a mano che il brano procede, mostrando il vero destino di questa storia. Nonostante tutto, alla fine il nostro protagonista nell’ultimo chorus è ancora lì, imperterrito, e continua a diffondere il suo messaggio di speranza, che rappresenta la parte migliore della canzone.

Il brano fa un uso sapiente della dinamica, anche in relazione all’argomento del testo, creando un climax efficace che segue di pari passo l’evolversi della vicenda, al quale contribuisce una chitarra elettrica che entra nei ritornelli con poche ma giuste note per poi ritagliarsi il suo momento con un assolo prima della fine. Quest’ultimo in realtà arriva dopo un momento di leggera confusione caratterizzato da uno special che dà l’impressione di voler durare di più, ma che finisce col passare subito ad un fill di batteria, che nell’intento di lanciare il brano verso il momento strumentale risulta essere un po’ troppo lungo.

Ciò che ne viene fuori comunque è un brano di piacevole ascolto nella cui storia molti possono rivedersi e dà buone impressioni in vista dell’album in uscita l’anno prossimo. Dopo tre anni di gestazione il nuovo lavoro in studio dei Loverdose sta finalmente per vedere la luce e questo come i precedenti singoli non fanno che accrescerne l’attesa.

GIOOGE – AVARIZIA

“Avarizia” è un brano del cantautore pugliese Giooge, nome d’arte di Giovanni Cretì, estratto dal suo ultimo album in studio “SEPT”, rilasciato nell’aprile di quest’anno e realizzato in collaborazione con la sua band di fiducia Il Mondo Alla Rovescia.

In questa ballad intrisa di profonda tristezza l’introduzione lasciata al solo violoncello lascia presto spazio alle chitarre, che introducono nell’immaginario sonoro dell’artista. Giooge con la crudezza del suo testo ci racconta questa particolare storia d’amore che vede il nostro protagonista alle prese con quella che pare a tutti gli effetti una prostituta. Passare anche solo una notte d’amore con lei è troppo costoso, il titolo “Avarizia” risulta quindi essere calzante, e l’uomo si strugge per via dei suoi sentimenti, così forti da spingere l’autore a desiderare di poter liberare la sua amata da questo squallido sistema, che la intrappola e la mercifica.

Il problema, tuttavia, rimane sempre la disponibilità economica, dimostrando come anche in un ambito puro come l’amore il denaro abbia purtroppo un ruolo determinante. Il brano dopo aver esaurito le sue strofe presenta una lunga coda strumentale, nella quale emerge una chitarra solista, che con poche note ci accompagna verso la conclusione affidata, in una sorta di cerchio che si chiude, nuovamente al solo violoncello.

Nonostante questa ultima sezione avrebbe potuto essere sfruttata meglio a livello strumentale, l’autore riesce comunque a creare l’atmosfera giusta per il tipo di storia che ha voluto raccontare, cercando di combinare una componente testuale più vicina all’esperienza del cantautorato italiano e una musicale tendente all’alternative rock. Il connubio che ne risulta funziona bene anche se a tratti l’atmosfera rischia di diventare soporifera, soprattutto per l’ascoltatore più distratto, ma la strada intrapresa da Giooge e i suoi Il Mondo Alla Rovescia è buona e porterà ad ulteriori risultati. 

ZATARRA – DESPITE EVERYTHING

Uscito nell’aprile di quest’anno come anticipazione del suo album di debutto “Burning Butterfly Arabesque”, “Despite Everything” è il primo singolo rilasciato da Zatarra, giovane e promettente artista indie rock.

Il brano, caratterizzato da un’atmosfera allegra e spensierata creata da una chitarra pulita d’immediato impatto, riflette sulla vita on the road tipica di tutte le band e in particolare sulle occasioni amorose che questa offre. In quest’ambito egli mette in evidenza da un lato il vantaggio di essere il leader della band, che com’è sempre accaduto è il membro con maggiore disponibilità nonché colui che non ne è mai sazio: infatti arriva ad affermare, riprendendo il grande classico di Battisti, che “10 ragazze per lui non possono bastare”.

Dall’altro lato però riconosce che in fondo è anche questione di fortuna o meglio, come dice Zatarra con una divertente licenza poetica nel suo testo scritto in inglese, “a matter of culo”. Tra ambiziosi sogni di carriera e bevute eccessive alla fine le avventure del nostro protagonista vengono al termine, ma egli guarda al passato con felicità riconoscendo che “nonostante tutto è stato un bel viaggio” e rivelando così solo alla fine il motivo del titolo della canzone (traduzione di “Despite Everything” è proprio “nonostante tutto”).

Il brano scorre via molto piacevolmente e con il suo testo sbarazzino che strappa spesso un sorriso unito alla struttura e alle sonorità semplici del brano tipicamente indie rock, ma che recupera anche alcune caratteristiche del rock anni 60, crea un prodotto efficace, di immediato ascolto e dal potenziale notevole. Presentandosi così con questo primo singolo, Zatarra si afferma come un prospetto molto interessante, da seguire con attenzione, che con la sua imprevedibile creatività non potrà che stupirci ancora.

BIOVOID – PROPHETS

Copertina del singolo “Prophets” dei Biovoid

Dopo essere stato già edito nell’aprile dell’anno scorso, il singolo “Prophets” del trio rock Biovoid è stato nuovamente pubblicato in una nuova versione “radio edit” più corta e adatta alle tempistiche dei passaggi radiofonici, per diffonderlo tra il maggior numero di persone.

Quest’ultima versione rispetto a quella estesa va dritta al punto accorciando l’introduzione e inoltrandoci direttamente nel vivo di questo brano dal testo enigmatico e particolare e sorretto da un giro di chitarra elettrica pulita che ricorda da vicino le ballad tipiche dei System Of A Down. Man mano che procede la canzone cresce sempre più d’intensità con l’ingresso della batteria e l’innalzarsi del registro della voce sorretta dai cori, che contribuiscono a rendere questa seconda sezione del brano molto emozionante e potente.

Questo perfetto mix di elementi si ripresenta anche nel successivo ritornello, facendo raggiungere al brano il suo punto più alto prima di un improvviso quanto sorprendente calo di dinamiche: è proprio a questo punto che il brano lascia spazio ad una lunga e avvolgente coda strumentale di stampo elettronico (esclusa a malincuore dalla versione “radio edit”), nella quale spicca l’ingresso del pianoforte e dei sintetizzatori, e che conduce l’ascoltatore verso la fine di questo viaggio lungo sei minuti.

Ciò che ne viene fuori è un brano davvero molto intenso, che trova nelle dinamiche il suo punto di maggior forza e l’elemento che riesce a coinvolgere il pubblico durante l’ascolto del brano. Il modo in cui ogni singolo elemento fa il suo ingresso lungo la canzone è calibrato e riesce a creare un saliscendi emotivo ben riuscito, nonostante comunque l’atmosfera del brano rimanga piuttosto tetra e lugubre. Questo singolo insieme agli altri pubblicati tra quest’anno e il 2021 testimonia l’ingresso in scena dei Biovoid che, con ancora poche pubblicazioni all’attivo e uno stile tutto da definire, non potranno che riservare presto nuove sorprese.

FORCY – THE VIRGIN OF NUREMBERG

Dopo pochi mesi dall’uscita del suo ultimo singolo “Once Upon A Time”, il compositore e chitarrista Forcy torna con un nuovo brano dal titolo “The Virgin Of Nuremberg”.

La traccia, strumentale come gran parte della discografia dell’autore fin qui, inizia con una chitarra che sembra provenire da un altro pianeta dal suono etereo e dilatato. Questa viene subito affiancata da una seconda che esegue la melodia principale e incarna la voce del brano, introducendo l’ascoltatore in una dimensione sonora spaziale, arricchita dall’irruzione improvvisa della batteria che pare prendere per mano l’ascoltatore per trasportarlo all’interno di un viaggio nello spazio. Tutto d’un tratto ogni elemento intorno alla chitarra principale scompare dando l’idea di essere rimasta sola a vorticare fuori dall’orbita terrestre, fin quando l’organico intero torna a suonare conducendoci verso la fine di questo arioso brano.

L’ultima produzione di Forcy quindi si fa apprezzare soprattutto per la sua coraggiosa scelta stilistica di pubblicare quasi unicamente pezzi strumentali, controcorrente e sempre più rara al giorno d’oggi, e dimostra l’abilità del suo autore nel creare atmosfere sognanti e trascinanti con un buon uso dell’effettistica per la chitarra. Ciò che emerge dall’ascolto del brano però è anche una certa tendenza allo sbalzo delle dinamiche. È vero che esse servono per dare una nuova marcia alla canzone, tuttavia dopo la crescita iniziale, un po’ brusca ma d’effetto, le dinamiche finiscono con l’appiattirsi fin quando non tornano ad abbassarsi nella fase centrale. Nel momento in cui il brano riprende vigore, esso torna allo stesso livello di prima senza apportare alcun elemento di novità che arricchisca il finale.

Aspetti tecnici a parte, Forcy dimostra di star facendo un buon lavoro che nel tempo potrà premiare le sue scelte artistiche o permettergli di affiancare una voce alle sue creazioni per dare loro nuovi risvolti.

DRISTEIG – DISTANCE

Secondo brano che anticipa l’uscita del prossimo album in studio della band, non ancora programmata, “Distance” è il nuovo singolo del gruppo alternative metal con sede a Stoccolma Dristeig e segue, a meno di un mese di distanza, il primo brano di questo nuovo ciclo della band “The Struggle”, rilasciato ad inizio aprile 2022.

Dopo poche iniziali battute riservate a due chitarre lasciate sole, presto il brano cede il passo al dirompente stile metal di questa band, trainato dalla batteria, che fa ricorso al classico uso in quest’ambito del doppio pedale, e dalle chitarre fortemente distorte. Presto però le acque tornano a calmarsi per lasciare spazio alle voci dei due cantanti della band, che si alternano continuamente durante le strofe alternando il timbro più melodico e caldo del primo con quello più sordo e molto spinto del secondo. Questo brano che, come si evince dal titolo, riflette sulla distanza dalle nostre persone più care sperimentata da tutti noi durante i tristi mesi del lockdown, trova il suo punto di forza nel ritornello, nel quale la sofferenza per questa lontananza è espressa con forte slancio emotivo.

Nel bel mezzo del brano, viene lasciato spazio ad una lunga sezione strumentale, durante la quale emerge tutto il lato più duro e spinto a livello sonoro del gruppo. Questa parte lascia poi spazio ad un breve e melodico assolo di chitarra, che ci dimostra come la band svedese abbia tra le sue principali fonti di ispirazione i System Of A Down, come si evince dal continuo alternarsi di parti prettamente metal e altre più distese.

I Dristeig mostrano di essere tornati a comporre con grande carica e decisione, come testimonia anche la decisione di registrare musica e prodursi da soli in maniera totalmente indipendente, e torneranno presto con ulteriori contenuti.

Articolo di Luca Di Criscio

Pubblicato da livestudio

Mi chiamo Luca Di Criscio e sono nato il 19 Maggio 2003 ad Atessa, un piccolo comune nella provincia di Chieti in Abruzzo. Fin da piccolo ho sviluppato un grandissimo interesse per la musica, specialmente il rock del passato, che mi ha portato all'età di 9 anni ad intraprendere lo studio della chitarra. Durante gli anni dell'adolescenza poi, i miei orizzonti culturali e musicali si sono notevolmente ampliati anche grazie alle prime esperienze all'interno di gruppi musicali, che mi hanno dato lezioni molto preziose. Dopo aver terminato il Liceo Classico, ho intrapreso gli studi all'Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano frequentando il corso di Linguaggi Dei Media della facoltà di Lettere e Filosofia. In questo ambiente, sono arrivato ad unire la mia enorme e sempre maggiore passione per il mondo musicale con gli studi passati e presenti per realizzare quale sia la mia ambizione: diventare un giornalista musicale. Pertanto, mi sono subito messo al lavoro e, contestualmente ad una collaborazione avviata con la web radio RockAndWow, ho deciso di aprire questo blog musicale nel quale metterò tutta la mia passione e le mie competenze.