RISING STARS: LE BAND INDIE DI ROCKANDWOW, PARTE V

22/04/2023

Articolo di Luca Di Criscio

“Rising Stars” è un programma radiofonico creato dalla web radio RockAndWow riservato a band emergenti volenterose di far conoscere la propria musica e mostrare il proprio talento. La radio, con la quale ho avviato una collaborazione da alcuni mesi, mi ha dato l’opportunità di recensire molti brani tra tutti quelli che gli artisti hanno presentato, permettendomi di confrontarmi con nuove realtà e con band che per la prima volta mi sono trovato a recensire dopo solo una manciata di ascolti. Siamo alla quinta tornata di artisti da me recensiti (il quarto articolo a riguardo lo trovare qui:https://livestudio.altervista.org/band-iv/) e confluiti in questo episodio, che potete trovare nella sesta e settima puntata del programma. Buona lettura!

STRADA38 – MONNA LISA

Grande classico della musica italiana, “Monna Lisa” è uno dei brani più celebri del cantautore abruzzese Ivan Graziani, pubblicato nel 1978. Quarantacinque anni dopo gli Strada38, band anch’essa originaria dell’Abruzzo, hanno deciso di dare nuova vita al brano ed al suo autore realizzandone una cover in lingua inglese, pubblicata lo scorso 14 aprile.

La reinterpretazione degli Strada38 si mantiene piuttosto fedele all’arrangiamento originale, che nella sua struttura non viene alterata, salvo alcuni obbligati aggiunti per conferire maggiore grinta al brano. La differenza maggiore è proprio la maggiore incisività di questa versione, dettata dalle sonorità più marcatamente distorte, ma sempre dall’intrinseco sapore blues, e da una velocità d’esecuzione più lenta e dilatata, che permette di scandire meglio ogni elemento. A completare il quadro, è proprio il caso di dirlo, contribuisce l’aggiunta di una chitarra slide, che impreziosisce le trame della canzone muovendosi agilmente tra strofe e ritornelli.

L’elemento che desta sicuramente maggiore attenzione è però il cambio di lingua. Modificare un testo dall’italiano all’inglese non è cosa semplice e spesso per evitare risultati imbarazzanti si percorre la via della riscrittura da zero del testo nella seconda lingua. La band di Giuseppe Ippoliti, tuttavia, decide di attuare una vera e propria traduzione, ai limiti del letterale, del testo di Ivan Graziani assumendosi i rischi di tale scelta, ma anche prendendosi i meriti del risultato: il nuovo testo riesce a rendere perfettamente il senso di quello originale rimanendo perfettamente entro i canoni della metrica e senza alcuna sbavatura.

L’omaggio degli Strada38 al cantautore abruzzese più noto nel panorama nazionale è molto sentito e lo si nota con questa interpretazione, che mira a far rivalutare e conoscere ad un pubblico più ampio un personaggio troppo spesso messo in ombra nel grande mondo del cantautorato italiano. 

GLITCH – JUST A FEW HOURS

“Just A Few Hours” è il primo singolo rilasciato il 14 febbraio 2022 dal duo rock Glitch, composto dalla cantante Stefania Caruso e dal chitarrista Maurizio Ferralotto. Il singolo apre la pista ad una lunga serie di singoli che anticipano l’uscita del primo album in studio della band. 

In questa delicata ballad introdotta da un’eterea chitarra elettrica si vuole riflettere su una delle problematiche maggiori della nostra società, ovvero la dipendenza dalle relazioni virtuali. Con la sua potente voce la Caruso vuole comunicarci che le relazioni e l’individualismo social, se estremi, possono provocare isolamento, solitudine e apatia, che, purtroppo, sono sempre più frequenti nella nostra società. Ad arricchire l’atmosfera del brano interviene a partire dal primo ritornello una seconda chitarra elettrica, più incisiva, che con eleganti arpeggi e fraseggi lancinanti innalza le dinamiche con grande efficacia.

Al termine del secondo chorus il brano va letteralmente in cortocircuito, come il nome della band ben suggerisce (il “glitch” è un comportamento anomalo del software non prevedibile ma nemmeno dannoso), poiché apre le porte a sezioni completamente nuove e inaspettate del brano. Dapprima, uno special in tempo dispari disorienta l’ascoltatore, come fosse smarrito tra i meandri della rete, poi questo lascia spazio ad un caricamento, che sembra condurre ad un ultimo ritornello, ma improvvisamente e contro ogni previsione al termine di questa sezione il brano si conclude bruscamente, lasciando l’ascoltatore spiazzato e sorpreso.

Dopo tanti anni di studi e di molteplici esperienze, i Glitch fanno il loro debutto nel mondo della musica con questa riflessione sull’utilizzo “consapevole” della tecnologia, affascinante ma pericolosa, con un brano compatto ed efficace, che fa ben presagire per i prossimi singoli.

SAGE – BATTLE

Secondo singolo del gruppo, che ha anticipato l’uscita del loro album di debutto “Anno Domini 1573”“Battle”è un brano della band metal croata Sage rilasciato nel luglio del 2018.

In questo lungo ed epico brano si avrà modo di sentire un numero così vasto di elementi da non poter fare a meno di definirlo un autentico esempio di progressive metal. Tutto ha inizio con una delicata melodia eseguita da un flauto, che evoca antiche atmosfere medievali, subito accompagnata da potenti chitarre distorte. La canzone entra presto nel vivo con un ritmo incalzante ed un testo con protagonista la guerra, come si può intuire dal titolo, che fanno eco a grandi classici del genere come “The Trooper” degli Iron Maiden e “One” dei Metallica. Le strofe e i ritornelli che si susseguono nella prima parte del brano sono sostenute, oltre che dalle onnipresenti chitarre anche soliste, da potenti cori e da precisi interventi orchestrali, che arricchiscono le trame della traccia.

A metà della composizione succede l’impensabile: quando essa sembra essere finita, un suono di pioggia in sottofondo fa da collante con la seconda parte del brano, una lunga coda strumentale di una varietà estrema. Dapprima si trova una reminiscenza della prima sezione per via della presenza della chitarra e del flauto, che vengono però sorretti da un’inattesa batteria elettronica, ma dopo poche battute viene lasciato spazio ad un paesaggio sonoro a dir poco spiazzante, composto da clavicembalo e cori, che sembrano proiettare l’ascoltatore indietro di alcuni secoli.

Un ultimo assolo di chitarra e una conclusiva sezione di cori chiudono questo sorprendente brano dei Sage, che in questi sette lunghi minuti hanno avuto pienamente modo di mettere in mostra le loro qualità e la loro profonda fantasia ed ispirazione, dimostrandosi un prospetto molto interessante.

INNER SKIN – WHISPERS

Pubblicato il 20 marzo 2019, “Whispers” è il singolo di debutto degli Inner Skin, band romana di stampo alternative rock fondata nel 2018 dal cantante e autore dei brani Alberto Frasson e coadiuvata dal produttore artistico Fabio Trentini.

Un dinamico incastro di batteria e chitarra elettrica apre questo primo brano degli Inner Skin, che, per far fede al nome del gruppo, si propone di scavare nell’interiorità dell’individuo per scovarne i desideri. Così, al grido “I just want to be this way”, il brano si getta in un ritornello in cui le volontà di autodeterminazione e realizzazione vengono palesate con forza. Il brano trasmette un’energia importante, realizzata in modo essenziale e senza troppi orpelli, ma estremamente efficace, con sonorità che molto devono al grunge e in generale al panorama musicale internazionale degli anni 90. Tra sezioni come il ritornello, che rimanda subito ad alcune atmosfere tipiche dei Foo Fighters, e momenti strumentali in cui la chitarra solista si prende la sua parte, riportando alla mente il suono tipicamente distorto e tagliente di Matt Bellamy dei Muse, il brano si chiude con la promessa di conquistare i propri desideri.

La traccia procede con un andamento sempre sostenuto e vivace, con sapiente uso della dinamica e di efficaci stop in punti mirati. L’aspetto che più colpisce del brano sta nel fatto che, sopra questa struttura sonora indubbiamente potente ed incisiva, si liberi una melodia molto elegante ed in grado di raggiungere l’ascoltatore nel suo interno e colpirne i sentimenti. Questo è da sempre l’obiettivo dichiarato degli Inner Skin, che da quel primo esperimento sono passati attraverso una lunga serie di singoli, fino a giungere alla pubblicazione del primo album in studio e a nuovi progetti. Nel marzo 2023 è uscito il loro singolo “The Shift”, ma qui vogliamo ricordare che non bisogna dimenticare mai da dove tutto è partito.

HOLLYWOOD GROUPIES – JUST LIKE YOU

“Just Like You” è il nuovo singolo, pubblicato l’8 aprile 2022, degli Hollywood Groupies, gruppo heavy metal ligure dalla consolidata e ultradecennale attività in studio e dal vivo.

Un’introduzione affidata al riff della sola chitarra elettrica distorta e filtrata apre il brano, ronzando da una parte all’altra delle casse suonando prima solo a sinistra e poi solo a destra, per poi gettarsi a capofitto nella canzone. Improvvisamente, irrompe una ritmica poderosa e martellante sulla cui base la voce graffiante ed incisiva del cantante Ace si inserisce con la sua critica all’industria musicale contemporanea, nella quale si punta tutto sull’apparenza, l’esuberanza eccessiva e snaturante: in poche parole l’eccesso sotto ogni punto di vista, o come lo chiamavano gli antichi greci, la ὕβρις (hýbris). In questo scenario si viene cresciuti tutti alla stessa maniera, in modo che ci sia sempre qualcuno pronto a prendere subito il posto di chi lo precede senza particolari attriti. 

Questa condizione è ben espressa nel ritornello al grido “Just Like You”, con cui si vuole dire che in fondo i personaggi in gioco sono tutti uguali e non fa molta differenza chi occupa la posizione, poiché avvolto dall’indifferenza generale e destinato, perciò, ad essere presto dimenticato. Nella seconda metà del brano, un assolo di chitarra eleva le dinamiche del pezzo e regala un momento strumentale di energia allo stato puro, prima che un ultimo potente ritornello chiuda i giochi. 

Con un suono compatto, diretto ed imponente gli Hollywood Vampires dimostrano di possedere uno stile consolidato e d’impatto e, a due anni dall’ultimo singolo in studio, annunciano con questo nuovo lavoro di essere tornati per portare importanti novità.

Articolo di Luca Di Criscio

Pubblicato da livestudio

Mi chiamo Luca Di Criscio e sono nato il 19 Maggio 2003 ad Atessa, un piccolo comune nella provincia di Chieti in Abruzzo. Fin da piccolo ho sviluppato un grandissimo interesse per la musica, specialmente il rock del passato, che mi ha portato all'età di 9 anni ad intraprendere lo studio della chitarra. Durante gli anni dell'adolescenza poi, i miei orizzonti culturali e musicali si sono notevolmente ampliati anche grazie alle prime esperienze all'interno di gruppi musicali, che mi hanno dato lezioni molto preziose. Dopo aver terminato il Liceo Classico, ho intrapreso gli studi all'Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano frequentando il corso di Linguaggi Dei Media della facoltà di Lettere e Filosofia. In questo ambiente, sono arrivato ad unire la mia enorme e sempre maggiore passione per il mondo musicale con gli studi passati e presenti per realizzare quale sia la mia ambizione: diventare un giornalista musicale. Pertanto, mi sono subito messo al lavoro e, contestualmente ad una collaborazione avviata con la web radio RockAndWow, ho deciso di aprire questo blog musicale nel quale metterò tutta la mia passione e le mie competenze.