THE WEEKND IN ITALIA: LO SPETTACOLO DEL MOMENTO

Articolo di Luca Di Criscio

26/07/2023

LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI

Quest’estate, diversi concerti di artisti di fama mondiale hanno avuto luogo in Italia, com’era prevedibile dopo anni di sospensione delle attività a causa della pandemia. Tutto è iniziato con le attesissime sette date dei Coldplay, andando avanti con gli acclamati rapper Travis Scott e Kendrick Lamar, fino ad arrivare anche agli Arctic Monkeys ed a Harry Styles. In coda a tutti questi eventi ne è arrivato un altro, forse non il più atteso, ma sicuramente il più importante: le prime due date italiane in assoluto dell’artista più ascoltato al mondo, The Weeknd, al secolo Abel Tesfaye.

L’artista canadese viene da un 2022 pressoché perfetto (ben due suoi brani figurano nella top 10 di questo blog dedicata ai migliori brani dell’anno passato: https://livestudio.altervista.org/top-2022-i-migliori-brani-pubblicati-questanno/), iniziato con la pubblicazione dell’ultimo disco in studio “Dawn FM” e condito con una serie di singoli e featuring che ne hanno consolidato il ruolo di artista del momento e portato a superare la barriera dei 100 milioni di ascoltatori mensili su Spotify. Un anno del genere non poteva che essere seguito da un 2023 in tour in giro per il mondo ed è così che l’“After Hours Till Dawn Tour” ha fatto tappa a Milano, per il primo storico concerto di The Weeknd, il 26 luglio, con annessa replica la sera successiva.

L’atmosfera è febbricitante già dall’immediato dopo pranzo, con mari di gente che si riversano verso i vari ingressi dell’Ippodromo SNAI La Maura da ogni dove per provare ad accaparrarsi i posti migliori, dal momento che il biglietto è unico. A posteriori, si verrà a scoprire che quelle persone diventeranno per quella sera 80.000, così come quelle della seconda data del giorno seguente per un totale di 160.000 individui accorsi per questo evento imperdibile. Parliamo di numeri pazzeschi se si pensa che il Coachella Festival, tra i più acclamati al mondo, in più giorni, tre nello specifico, ha radunato “solo” 120.000 persone: siamo di fronte a qualcosa di mai visto prima. 

L’evento che è stato dominato completamente dalla scuderia dell’artista canadese. Infatti, ad aprire il concerto sono stati Mike Dean, rispettatissimo produttore musicale e collaboratore dello stesso The Weeknd, e KAYTRANADA, noto dj e autore di alcuni remix di brani di Abel. Tra un’apertura e l’altra, e in attesa del piatto forte, a rubare l’attenzione di tutti è senza dubbio il mastodontico palco che supporta lo spettacolo. Addio alle quinte di scena, il palco è completamente occupato dall’enorme riproduzione dello skyline di una immaginaria città metallica, tra i cui grattacieli trovano posto i musicisti. Dal centro di questa struttura si estende una passerella di un centinaio di metri, che trova alla sua metà una piattaforma occupata da un’imponente statua di una fantomatica divinità metallica e che termina invece con un’altra, sopra la quale è stato innalzato un gonfiabile riproducente la luna.

Proprio dal fondo di questo mastodontico palco, alle 21:00 in punto, l’uomo più atteso emerge tra il fumo e preceduto da un corpo di ballerini. Si presenta con un abbigliamento totalmente bianco The Weeknd, con l’aggiunta di una bandana e inizialmente una maschera, che per gli appassionati verrà identificata con quella del rapper MF Doom, ma per tutti sarà invece vista come quella di Massimo Decimo Meridio nel classico “Il Gladiatore”. Al suo arrivo la folla è letteralmente in delirio e le grida sono fortissime, erano forse anni che non si registrava un’accoglienza così calorosa per un artista. All’improvviso, il ritmo da discomusic di “Take My Breath” apre il concerto inaugurando una lunga serie di sequenze mixate, che gli permetteranno di eseguire quasi tutti i suoi brani celebri, rendendo lo spettacolo un vero e proprio “best of” dell’artista.

Ed è così che si passa senza rendersene conto da “Sacrifice” “Can’t Feel My Face” e da “Lost In The Fire” “The Hills”, con 80.000 persone che cantano a memoria e a squarciagola ogni canzone. Non mancano momenti in cui il pubblico si scatena saltando e ballando, come nei grandi classici “Starboy” “I Feel It Coming”, ma non mancano anche i momenti toccanti, come nel caso del lungo medley iniziato con l’amatissima “After Hours” e proseguito con “Out Of Time”, per poi concludersi con l’intensa e commovente “Die For You”. Immancabili poi alla fine i grandissimi classici “Save Your Tears” e la canzone con più ascolti al mondo (oltre 3 miliardi e 750 milioni), “Blinding Lights”, che ha fatto esplodere il pubblico e tremare l’Ippodromo di Milano per 4 minuti abbondanti con un effetto mozzafiato.

Al termine di questa lunga ed intensa altalena emotiva il concerto potrebbe anche chiudersi, ma The Weeknd ha ancora qualcosa in serbo per tutti suoi fan accorsi così numerosi e, dopo una pausa giusto un po’ più lunga, ricomincia subito il saliscendi di emozioni intonando la malinconica e straziante “Creepin’”, salvo poi contrapporgli la recente “Popular”, brano molto frizzante ed energico. Segue un altro classicone come “In Your Eyes”, nel quale Mike Dean, anche tastierista ufficiale della band, si concede un assolo di sax in stile squisitamente anni 80. A chiudere la serata nel miglior modo in assoluto, tuttavia, ci pensa l’andamento in stile eurodance di “Moth To A Flame”, che fa ballare senza sosta e per un’ultima volta tutta la folla regalandogli un’esperienza davvero indimenticabile.

La sensazione che si prova una volta usciti dall’ippodromo è quella di aver assistito ad un evento unico ed irripetibile, di una portata e grandezza gigantesca. Lo spettacolo messo in piedi da The Weeknd e dalla sua squadra non solo funziona alla perfezione, ma garantisce anche due ore di musica di eccellente livello e, soprattutto, suonata. Abel è stato spesso avvezzo in passato all’uso di continue sequenze e questo concerto non ha fatto eccezione, tuttavia, per la prima volta l’artista canadese è andato in tour con una band effettiva e composta da musicisti di assoluto livello. Anche lui stesso ha dimostrato una tenuta scenica e vocale lungo l’arco del concerto davvero notevole: a tratti i suoi movimenti in scena potevano apparire un po’ goffi, ma tutto veniva cancellato dalle sue esecuzioni perfette e dal suo carisma.

A sorprendere inoltre è stato l’atteggiamento dell’artista canadese nei confronti del suo pubblico. The Weeknd è l’artista più ascoltato al mondo, ha milioni di ascoltatori al mese e gode di un successo sconfinato, eppure dimostra un’umiltà unica e lodevole. Più volte nel corso della serata Abel si è concesso dei “bagni di folla”, ora facendosi dei video con i telefoni di alcuni fan che lo stavano riprendendo, ora cedendo il microfono a qualche persona fortunata per cantare insieme a lui, dimostrando di essere, prima che un eccellente artista, un grande uomo che ha saputo mantenere i piedi per terra.

Infine, questa prima serata milanese è stata molto importante e pronta ad entrare negli annali perché ha costituito il primo concerto in Italia in assoluto per The Weeknd, che ha ammesso di aver amato il nostro territorio e il suo calorosissimo pubblico e di esser pronto a tornare presto. L’Italia ama The Weeknd e The Weeknd ama l’Italia, il suo è davvero un arrivederci. Nel frattempo, chi ha potuto partecipare a queste due date porterà per sempre con sé il ricordo di un evento storico.

SETLIST

Dawn FM

Take My Breath

Sacrifice (Swedish House Mafia Remix)

How Do I Make You Love Me?

Can’t Feel My Face

Lost In The Fire

Hurricane

The Hills

Kiss Land

Often

Crew Love

Starboy

House Of Balloons

Heartless

Low Life

Reminder

Party Monster

Faith

After Hours

Out Of Time

I Feel It Coming

Die For You

Is There Someone Else?

I Was Never There

Wicked Games

Call Out My Name

The Morning

Save Your Tears

Less Than Zero

Blinding Lights

Tears In The Rain

Creepin’

Popular

In Your Eyes

Moth To A Flame

Articolo di Luca Di Criscio

Pubblicato da livestudio

Mi chiamo Luca Di Criscio e sono nato il 19 Maggio 2003 ad Atessa, un piccolo comune nella provincia di Chieti in Abruzzo. Fin da piccolo ho sviluppato un grandissimo interesse per la musica, specialmente il rock del passato, che mi ha portato all'età di 9 anni ad intraprendere lo studio della chitarra. Durante gli anni dell'adolescenza poi, i miei orizzonti culturali e musicali si sono notevolmente ampliati anche grazie alle prime esperienze all'interno di gruppi musicali, che mi hanno dato lezioni molto preziose. Dopo aver terminato il Liceo Classico, ho intrapreso gli studi all'Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano frequentando il corso di Linguaggi Dei Media della facoltà di Lettere e Filosofia. In questo ambiente, sono arrivato ad unire la mia enorme e sempre maggiore passione per il mondo musicale con gli studi passati e presenti per realizzare quale sia la mia ambizione: diventare un giornalista musicale. Pertanto, mi sono subito messo al lavoro e, contestualmente ad una collaborazione avviata con la web radio RockAndWow, ho deciso di aprire questo blog musicale nel quale metterò tutta la mia passione e le mie competenze.