15 MINUTI CIRCA: IL NUOVO EP DI ARDEN

25/05/2023

Articolo di Luca Di Criscio

Ieri sera, presso il locale “Ostello Bello” di Milano, si è tenuto un release party in occasione della pubblicazione dell’EP “15 Minuti Circa”, primo lavoro in studio dell’artista milanese Andrea Caldieri, in arte Arden. Il musicista, che ha già all’attivo una consolidata attività come produttore di trapper come Don Pero e Don Said, ha deciso di mettersi in proprio da alcuni mesi, dedicandosi alla realizzazione dei singoli “1000 Dei” e “Oh Mama”, e ora è finalmente giunto alla pubblicazione del suo primo EP: esso è composto dai singoli precedenti, 3 nuovi brani più una traccia introduttiva. 

“Sai quante cose puoi fare in 15 minuti? Volendo, un figlio”, così recita uno degli slogan che hanno accompagnato la promozione del minidisco, giocando sulla durata dell’EP e sulla relatività del tempo. In 15 minuti purtroppo nella serata di ieri sul capoluogo lombardo si è abbattuto un violento acquazzone, che ha causato qualche ritardo e problema di logistica, ma non ha impedito che l’evento andasse in porto.

Dopo due ore abbondanti di dj set, condite verso la fine da grida di gioia provenienti dal piano superiore per la vittoria della Coppa Italia da parte dell’Inter, Arden ha finalmente imbracciato la sua fida Fender Stratocaster bianca e insieme alla sua band ci ha guidati alla scoperta della sua nuova musica. La sensazione provata era quella di un gruppo di privilegiati, che avevano l’opportunità di sentire dei brani che nessuno al di fuori dei presenti nella sala poteva aver sentito prima, il tutto condito da un’atmosfera molto intima nonostante il piano inferiore dell’Ostello fosse colmo di gente. 

Allo scoccare della mezzanotte l’esibizione è terminata per lasciare spazio all’annuncio dell’uscita su tutte le piattaforme dell’EP, che dopo essere stato eseguito dal vivo è ora pronto per diffondersi ovunque. Un tripudio di applausi da parte di familiari, amici e collaboratori hanno inondato il protagonista della serata e la sua band in questo momento, incorniciando così una serata indimenticabile. A festa finita e a mente fredda giunge quindi il momento di riascoltare il disco e ripercorrerlo traccia per traccia.

CHIEDI CHI SEI

Overture dell’EP, è un brano dalla durata di appena 20 secondi che funge da introduzione al brano seguente. La traccia è eseguita quasi a cappella, con la voce di Arden sostenuta da un’interessante intelaiatura di cori e dalla chitarra acustica come unico strumento. Il brano, all’insaputa di tutti i suoi followers, era stato già reso pubblico su Instagram con un post dello scorso marzo nel quale l’artista lo eseguiva in un video registrato nel suo studio di registrazione. Apertura giusta, che sarebbe stato interessante sentire sviluppata in una canzone vera e propria.

ZITTO MAI

Brano che vede la partecipazione della cantante LU, nome d’arte di Lucia Vitale, “Zitto Mai” è caratterizzato da un ritmo cadenzato ed incalzante che coinvolge e cattura l’ascoltatore. Arden e la sua ospite si dividono equamente le parti cantate, ora eseguendole da soli ora intrecciando le rispettive voci in modo molto armonioso ed efficace. Dopo una sapiente costruzione del climax, la canzone raggiunge la sua vetta con il ritornello, che trasmette con forza tutta la sua voglia di cantare ed esprimersi liberamente e sembra essere stato creato apposta per essere cantato a squarciagola da tante, tante persone, come fosse un inno. Le trame sono ulteriormente arricchite dalla chitarra acustica e da una tromba che interviene nei momenti più concitati, creando così un brano molto accattivante e semplice da ricordare, che ben apre l’EP.

1000 DEI

La prima volta non si scorda mai. “1000 Dei” è il primo singolo rilasciato come anticipazione di questo disco, nonché il primo in assoluto rilasciato a proprio nome da Arden, che ci ha raccontato qui ( www.livestudio.altervista.org/arden-produttore/ ) la genesi di questo brano. Introdotto da un sommesso e sinistro canto in coro in inglese (forse residuo della primissima versione di questa canzone), il brano è dominato dal Rhodes, con i suoi accordi distesi e placidi, e dalla batteria che crea un irresistibile ritmo shuffle. Su questa base la voce del cantante milanese si inserisce dapprima con tono dimesso e quasi parlato, per poi esplodere con una voce graffiante nel trascinante e potente ritornello di questa canzone d’amore, impreziosita come sempre da eleganti armonizzazioni vocali.

Il finale presenta un roboante ed intenso assolo di chitarra, che tanto deve a John Mayer ma, seppur non citato da Arden come sua fonte d’ispirazione, a David Gilmour e che chiude i giochi in modo perfetto. Buona la prima, non poteva esserci biglietto da visita migliore.

UNIVERSO

In questa ballata dai tratti molto essenziali Arden affronta ed esprime il proprio pensiero critico su dogmi e contraddizioni della religione. L’argomento è trattato da un punto di vista universale e trasversale, egli infatti tira in ballo le fedi più disparate e i diversi livelli di attaccamento (o accanimento) religioso facendo riferimento tanto a “chi parla con la Madonna” quanto a “chi si fa esplodere in fiamme”. Questa analisi, che si conclude con una sostanziale assenza di risposte e di certezze, è realizzata nel classico stile dei folksinger americani, con la voce accompagnata solo dalla fedele chitarra acustica, necessaria e sufficiente per brani del genere.

Spicca la presenza di una melodia di raccordo tra le strofe che viene eseguita fischiettando e immerge ancora di più in un’atmosfera desolata. Incastonata tra due brani elettrici, questa ballata acustica spicca ancor di più proprio per la sua posizione e la sua unicità all’interno dell’EP.

OH MAMA

Secondo singolo rilasciato in vista dell’EP e piccola gemma di questo disco, “Oh Mama”  è una ballad intrisa di sentimento e dedicata da Arden alla propria mamma. Un delicato introduzione di chitarra elettrica pulita apre le porte del brano, riecheggiando il già citato John Mayer, sua grandissima fonte di ispirazione, ma anche la meravigliosa “Lenny” del compianto Stevie Ray Vaughan. Due voci soavi intrecciate tra di loro accompagnano l’ascoltatore lungo la strofa, sorretta anche da un leggiadro organo, per poi lasciare spazio ad un energico ritornello, che crea un grande strappo rispetto alla sezione precedente, e soprattutto al primo assolo.

Sì, avete capito bene: la canzone presenta non uno ma ben due assoli, usanza che sta scemando sempre di più nel panorama musicale attuale. A destare l’attenzione però è soprattutto il primo, che parte con poche note intrise di sentimento, ma perfettamente posizionate e calibrate, per poi crescere sempre di più. L’apice lo si tocca nel momento in cui una seconda chitarra raggiunge la prima solista per armonizzare i fraseggi in un connubio veramente commovente e di grande bellezza. La parte finale, che riprende l’esplosione del ritornello, permette ad Arden di inasprire il suo suono e chiudere in bellezza questo assolo perfettamente costruito.

Dopo una riproposizione della struttura appena descritta ed un secondo assolo, ugualmente espressivo e in grado di realizzare un efficace climax, il brano si richiude in sé stesso riproponendo il riff d’apertura e spegnendosi in modo molto delicato. C’è ben poco da aggiungere a parole, ascoltare per credere.

È LEI

Siamo giunti all’ultima traccia dell’EP, che segna una cesura netta con tutto ciò che l’ha preceduta come anticipa il sottotitolo del brano: traccia libera. Come dichiarato da Arden nell’intervista rilasciata per questo blog ( www.livestudio.altervista.org/arden-produttore/ ), la traccia libera nell’economia del disco doveva essere un brano nel quale egli avrebbe sperimentato, fatto tentativi e utilizzato un approccio totalmente diverso sotto ogni punto di vista. Inoltre, aveva concluso avvisando che anche la trap avrebbe fatto parte di questo processo.

Promessa mantenuta: “È Lei” è l’ultima spiazzante canzone di questo EP, nel quale l’artista ha osato tanto, anche divertendosi molto mi piace immaginare. Il brano è dominato da una ritmica in pieno stile trap e dall’utilizzo di strumenti totalmente diversi: via chitarre, organi e trombe e dentro sonorità spiccatamente elettroniche. Diverso appare anche l’approccio vocale, che dà l’impressione di star ascoltando un altro artista e dimostra anche la grande versatilità di Arden. Questa chiusura lascia più che mai tutto aperto, non permettendo all’ascoltatore di intuire quale direzione potranno prendere i prossimi progetti dell’autore, obiettivo forse da lui stesso ricercato.

Nella sua totalità l’EP risulta essere di ascolto estremamente piacevole e scorre in modo fluido dall’inizio alla fine, tenendo l’attenzione sempre alta con brani brevi ma efficaci e dimostrandosi privo di momenti morti: in fin dei conti quei 15 minuti si sono rivelati una scelta vincente. Il disco denota uno stile in piena costruzione, ma per ampi tratti già delineato e caratterizzato dalle frequenti armonizzazioni, sia vocali che strumentali, dalla fondamentale presenza della chitarra e di alcuni preziosissimi assoli, e da una sapiente costruzione dei brani, dovuta molto anche all’attività di produttore che Arden svolge regolarmente.

Il primo vitale tassello della propria carriera musicale è stato posto ed è davvero di grande livello, ma in attesa di ulteriori sviluppi non resta che goderci questo EP. “Sai quante cose puoi fare in 15 minuti? Ascoltare un disco”. L’ultima didascalia per la promozione del minidisco recitava così, non resta quindi che andare a sentirlo in tanti. 

Articolo di Luca Di Criscio

Pubblicato da livestudio

Mi chiamo Luca Di Criscio e sono nato il 19 Maggio 2003 ad Atessa, un piccolo comune nella provincia di Chieti in Abruzzo. Fin da piccolo ho sviluppato un grandissimo interesse per la musica, specialmente il rock del passato, che mi ha portato all'età di 9 anni ad intraprendere lo studio della chitarra. Durante gli anni dell'adolescenza poi, i miei orizzonti culturali e musicali si sono notevolmente ampliati anche grazie alle prime esperienze all'interno di gruppi musicali, che mi hanno dato lezioni molto preziose. Dopo aver terminato il Liceo Classico, ho intrapreso gli studi all'Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano frequentando il corso di Linguaggi Dei Media della facoltà di Lettere e Filosofia. In questo ambiente, sono arrivato ad unire la mia enorme e sempre maggiore passione per il mondo musicale con gli studi passati e presenti per realizzare quale sia la mia ambizione: diventare un giornalista musicale. Pertanto, mi sono subito messo al lavoro e, contestualmente ad una collaborazione avviata con la web radio RockAndWow, ho deciso di aprire questo blog musicale nel quale metterò tutta la mia passione e le mie competenze.