RISING STARS: LE BAND INDIE DI ROCKANDWOW, PARTE II

21/01/2023

Articolo di Luca Di Criscio

“Rising Stars” è un programma radiofonico creato dalla web radio RockAndWow riservato a band emergenti volenterose di far conoscere la propria musica e mostrare il proprio talento. La radio, con la quale ho avviato una collaborazione da alcuni mesi, mi ha dato l’opportunità di recensire molti brani tra tutti quelli che gli artisti hanno presentato, permettendomi di confrontarmi con nuove realtà e con band che per la prima volta mi sono trovato a recensire dopo solo una manciata di ascolti. Siamo alla seconda tornata di artisti da me recensiti (il primo articolo a riguardo lo trovare qui: https://livestudio.altervista.org/rising-stars/) e confluiti in questo episodio, che potete trovare nella terza puntata del programma. Buona lettura!

WODA WODA – WE ARE BIKER GUYS

“We Are Biker Guys” è il quinto singolo in studio dei Woda Woda, pubblicato nel giugno del 2022, nonché ultimo di una lunga serie di brani che precedono l’uscita del primo EP della band, intitolato “P.U.B.”, e del loro album di debutto.

Una serie di suoni di motori ruggenti ci introduce all’interno del mondo dei Woda Woda, un mondo fatto di lunghe corse su potenti moto e tanta, tanta vita on the road, ben esplicitata nel testo del brano, che rappresenta quindi una vera e propria ode alle moto e alla vita da biker. La voce del cantante Massimo Montecucco ci guida per tutta la durata della traccia, ricordando a tratti quella di Piero Pelù ai tempi dei Litfiba, grande ispirazione per il gruppo che in passato ne è stata una cover band, e mostrando grande sicurezza e convinzione: il coro ripetuto più volte “We Are Biker Guys” testimonia grande fierezza nell’appartenenza a questo stile di vita.

Musicalmente il brano presenta un accompagnamento molto semplice, dominato dalla chitarra elettrica distorta e in bella vista. A sorreggerla troviamo basso e batteria, che vanno per la propria strada e corrono senza fermarsi mai, proprio come le moto descritte nel brano, che sfrecciano veloci su lunghe e deserte strade.

Dopo il singolo d’esordio “Dipendenza” del 2018 e diversi altri brani rilasciati negli ultimi tre anni, i Woda Woda sono ormai pronti per proiettarsi verso il loro primo album in studio, la cui uscita è prevista per questo 2023: l’attesa sta per finire e anche qui il tempo corre veloce come i bolidi dei nostri biker.

MAUNA LOA – PENSO A TE

“Penso A Te” è un brano estratto dall’ultimo disco dei Mauna Loa nonché traccia conclusiva dello stesso, pubblicato nel dicembre del 2021.

Un accordo di chitarra che rimanda piacevolmente all’intro di “Purple Rain” ci apre le porte di questo brano, nel quale una seconda chitarra arpeggiata crea un’atmosfera malinconica sulla quale ben presto si innesta la voce della cantante del gruppo Luana Zappalà per esporre i sentimenti di un’innamorata verso il suo amato, o viceversa che sia, sottolineando come ogni dettaglio di quella persona ritorni in mente con frequenza.

Questa prima parte del brano viene presto messa alle spalle per attuare un deciso cambio di passo e catapultarsi verso una seconda più incalzante e caratterizzata da una svolta nella storia. Una decisa chitarra distorta e sorretta dal flanger accompagna il momento in cui la protagonista decide di svincolarsi da questi pensieri e intima alla persona amata di andare via per evitare che il suo tormento possa affliggerla ancora. Il brano si attesta quindi su questa linea per tutta la sua durata finché un assolo sul finale chiude i giochi. 

Da questa prima produzione dei Mauna Loa si può evincere come essi prediligano uno stile semplice e diretto con pochi fronzoli. L’aspetto che più si fa apprezzare è senza dubbio alcuno il cambio di intenzione a poche battute dall’inizio del brano usato abilmente come cesura tra due fasi distinte della storia narrata e dei pensieri di chi racconta; tuttavia, dopo questa svolta il brano rimane costante e si esaurisce così senza dare nulla di nuovo. La stessa sensazione la si avverte a livello sonoro, quando la piacevole chitarra iniziale lascia spazio ad un suono più duro ma alla lunga un po’ pastoso.

Oltre queste scelte stilistiche dettata anche da esigenze testuali, come a voler sottolineare il fatto che dopo aver cambiato qualcosa nella vita non si torna più indietro, il brano convince nella sua semplicità e i Mauna Loa, con uno stile in evoluzione e tutto da definire, non si sono fermati e hanno già cominciato a porre le basi per nuovi brani.

ARIDOPACHI – PARENTI SERPENTI

“Parenti Serpenti” è il primo singolo degli Aridopachi, gruppo heavy metal toscano nato nel 2005 per volontà del batterista Federico Lombardi.

Con questo brano dal sound duro la band cerca di fare una denuncia dei rapporti falsi e, per l’appunto, velenosi come serpenti che intercorrono in ambito lavorativo tra colleghi o con i propri superiori. Nel testo viene dato particolare rilievo al modo in cui alcuni individui mostrano prima una faccia buona e amichevole, per poi abbandonarti al momento del bisogno e tradirti pugnalandoti alle spalle. Tutti questi sentimenti, lasciati per lungo tempo a covare nella vittima e a tormentarlo, hanno generato in lui rabbia e cattiveria, ben espressi nel grido di denuncia che questo brano rappresenta e che incarna uno dei temi tipici della band toscana.

Il brano nel complesso funziona con il suo sound heavy e cupo e le sue chitarre distorte incalzanti, tuttavia, non tutti gli elementi del brano convincono appieno. Con l’avanzare del brano, la sua struttura appare piuttosto ripetitiva, poiché lo special arriva solo verso la fine, e spesso i fraseggi di chitarra nella loro velocità appaiono imprecisi o sporchi. Infine, un accenno merita il video che riprende e rappresenta visivamente l’atmosfera sinistra e inquietante del brano, ma a tratti eccede nel grottesco e finisce con l’essere un po’ ripetitivo nella sua sequenza di immagini che scorrono continuamente.

Al di là di tutto però gli Aridopachi di strada ne hanno fatta tanta, se si pensa che sono giunti a partecipare alla trentaquattresima edizione del Sanremo rock, e tanta ne avranno ancora modo di fare nei prossimi appuntamenti live per affinare le proprie qualità e il proprio stile e per continuare a promuovere la loro musica.

SINQUESCHEI – VECI

Uscito a cinque mesi di distanza dall’ultimo brano edito “Porto Caleri Bay”“Veci” è l’ultimo singolo della curiosissima band padovana Sinqueschei, pubblicato nel novembre del 2022.

Caratteristica principale e peculiare del gruppo è quella di comporre brani in stile rock melodico e di facile ascolto, sui quali vengono però inseriti testi rigorosamente in dialetto veneto. “Veci” non è escluso da questa logica e, dopo un’introduzione affidata ad un morbido arpeggio di chitarra subito raggiunta da una seconda, che esegue alcuni fraseggi, la voce del leader Andrea Barox ci espone l’argomento del brano: i vecchi, come si può evincere dalla traduzione del titolo, e tutta la loro serie di stereotipate abitudini.

Così, tra nipoti riempiti di cibo, partite a briscola e fallimentari tentativi di utilizzo degli smartphone, si arriva velocemente al ritornello, nel quale fa il suo ingresso l’ospite del brano: il re del liscio Gianni Dego. Successivamente, il brano lascerà anche spazio alla chitarra e ad un assolo (durante il quale la band veneta sarà salutata come “l’orchestra Sinqueschei”, come da tradizione nel genere del liscio), che traghetta la canzone verso la sua conclusione e, finalmente, la vittoria della vitale partita a carte iniziata in precedenza.

Brano che dopo le prime battute, al primo ascolto, non può che lasciare interdetti, “Veci” finisce per farsi amare per la sua estrema simpatia e per il modo in cui, con sincerità, narra vicende che generazioni di nipoti si sono trovati a vivere. Con il loro particolare stile, che rimanda molto a Elio E Le Storie Tese nella commistione di testi dai contorni demenziali e musiche eseguite con criterio e professionalità, i Sinqueschei si presentano come un gruppo estremamente interessante e divertente, ricco di sorprese, che attendiamo con ansia in futuro, e portatore di una ventata di allegria fondamentale al giorno d’oggi.

ZITTER – DANCING WITH THE DEVIL

Unico brano analizzato finora di una band straniera, “Dancing With The Devil” è il primo estratto da “Vulture Family”, prossimo album del gruppo hard rock svedese Zitter in uscita il 16 novembre.

Questo brano dal sound massiccio mette subito in mostra il suo trascinante e potente riff, tipicamente anni 70 e che ricorda un po’ lo stile degli Steppenwolf, che in tutta la sua semplicità cattura immediatamente l’attenzione. Fa da contraltare a questo una strofa caratterizzata da sonorità più leggere e pulite, quasi anacronistica in confronto alla melodia principale, ma che molto bene confluisce in questa.

La traccia si presenta ricca di sorprese, poiché dopo il secondo ritornello una nuova sezione del brano, ancora diversa stilisticamente dalle due precedenti, distinta dalla presenza dei synth traghetta verso un nuovo ritornello. Questo si spoglia della base ritmica classica di chitarra e basso per lasciare spazio alla sola batteria, che passa ad un ritmo più dilatato, e all’ingresso dell’organo: il mix di elementi che si crea genera una grande energia, che esplode nell’ultimo potente ritornello ed esaurisce il brano.

Tra sezioni più dure e decise grazie alla presenza di potenti riff di chitarra distorta e parti più groovy ed irresistibili, gli Zitter confezionano un brano ben riuscito e dal grande potenziale. Di certo la loro caratteristica peculiare non è la raffinatezza come si evince dal brano, ma la band preferisce sporcarsi le mani e andare dritta al punto con questo suo sound caratteristico. Infatti, la canzone dà proprio l’impressione di poter dare il meglio di sé dal vivo, dove sembra già di vedere una massa di persone pronte a buttarsi nel mezzo del primo pogo che il riff di questo brano genererà con grande soddisfazione della band. Le prime impressioni sono buone e l’uscita di “Vulture Family” è alle porte: preparatevi.

DRISTEIG – THE STRUGGLE

“The Struggle” è il nuovo singolo della band alternative metal svedese Dristeig, rilasciato ad inizio Aprile 2022, ad un anno di distanza dall’ultimo inedito pubblicato, che anticipa l’uscita del secondo album in studio del gruppo.

Il brano lascia poco spazio ad interpretazioni, si tratta di un puro concentrato di potenza e carica battagliera, come lascia intendere anche il titolo traducibile come “la lotta” o “la battaglia”. Un riff granitico e pesante come un macigno ci guida per tutta la lunga introduzione del brano, la quale lascia poi spazio ad una graffiante voce, che ci parlerà di questa battaglia contro l’ignoto che il protagonista è intenzionato a vincere.

Lo stile spiccatamente metal ma al contempo essenziale del brano la fa da padrone per tutta la sua durata e ne rappresenta il punto di forza. L’energia del brano non risiede però solo nella spinta delle sue chitarre, ma anche nell’intreccio delle voci dei due cantanti della band, che si supportano a vicenda: dove la già efficace voce graffiante sentita durante le strofe non può arrivare con la sua spinta, interviene una seconda voce, maggiormente cavernosa e cupa, ad esprimere con più vigore un vero e proprio grido di battaglia. Unico appunto lo si può fare riguardo l’incedere granitico e lineare del brano, che per la natura del suo genere d’appartenenza lascia poco spazio a cambi di dinamiche.

Il primo brano di questo nuovo ciclo intrapreso dai Dristeig ricorda a tutti qual è il loro sound caratteristico e lascia ben sperare per il prossimo lavoro in studio, che sembra sempre più vicino.

Pubblicato da livestudio

Mi chiamo Luca Di Criscio e sono nato il 19 Maggio 2003 ad Atessa, un piccolo comune nella provincia di Chieti in Abruzzo. Fin da piccolo ho sviluppato un grandissimo interesse per la musica, specialmente il rock del passato, che mi ha portato all'età di 9 anni ad intraprendere lo studio della chitarra. Durante gli anni dell'adolescenza poi, i miei orizzonti culturali e musicali si sono notevolmente ampliati anche grazie alle prime esperienze all'interno di gruppi musicali, che mi hanno dato lezioni molto preziose. Dopo aver terminato il Liceo Classico, ho intrapreso gli studi all'Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano frequentando il corso di Linguaggi Dei Media della facoltà di Lettere e Filosofia. In questo ambiente, sono arrivato ad unire la mia enorme e sempre maggiore passione per il mondo musicale con gli studi passati e presenti per realizzare quale sia la mia ambizione: diventare un giornalista musicale. Pertanto, mi sono subito messo al lavoro e, contestualmente ad una collaborazione avviata con la web radio RockAndWow, ho deciso di aprire questo blog musicale nel quale metterò tutta la mia passione e le mie competenze.